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La chiesetta era intitolata a Santa Maria in Crepacore, come indicato in alcuni documenti d'archivio, ed è stata abbandonata per molti anni. È stata usata come deposito di attrezzi agricoli e come ovile, causando danni significativi agli affreschi. Inoltre, il fuoco appiccato all'interno ha ulteriormente deteriorato l'importante luogo di culto della comunità antica. Solo dopo la donazione dell'edificio al Comune di Torre Santa Susanna da parte del proprietario, il professor Carlo Murri, la Soprintendenza Archeologica ha iniziato l'intervento di restauro sotto la direzione dell'architetto Fernando Russo. L'importante monumento, con i suoi preziosi affreschi, racconta di secoli di devozione, miti e riti antichi. È un sito che probabilmente è stato "condiviso tra due culture, tra due etnie, forse non un luogo di scontro ma d'incontro". Leggende popolari tramandate da numerose generazioni narrano di una probabile occupazione da parte di Annibale in procinto di attaccare la vicina Oria, ma anche della sosta di San Pietro, sbarcato sulle coste salentine, prima di proseguire il suo viaggio verso Roma. Esiste inoltre una tradizione locale legata alla presenza del diavolo.
Chiesa San Pietro a Crepacore, Via per Torre Santa Susanna, Torre Santa Susanna, Brindisi, Puglia, 72028, Italia
Lun-Ven: 09-13, 15-18
Sab, Dom: Chiuso
La chiesetta era intitolata a Santa Maria in Crepacore, come indicato in alcuni documenti d'archivio, ed è stata abbandonata per molti anni. È stata usata come deposito di attrezzi agricoli e come ovile, causando danni significativi agli affreschi. Inoltre, il fuoco appiccato all'interno ha ulteriormente deteriorato l'importante luogo di culto della comunità antica. Solo dopo la donazione dell'edificio al Comune di Torre Santa Susanna da parte del proprietario, il professor Carlo Murri, la Soprintendenza Archeologica ha iniziato l'intervento di restauro sotto la direzione dell'architetto Fernando Russo. L'importante monumento, con i suoi preziosi affreschi, racconta di secoli di devozione, miti e riti antichi. È un sito che probabilmente è stato "condiviso tra due culture, tra due etnie, forse non un luogo di scontro ma d'incontro". Leggende popolari tramandate da numerose generazioni narrano di una probabile occupazione da parte di Annibale in procinto di attaccare la vicina Oria, ma anche della sosta di San Pietro, sbarcato sulle coste salentine, prima di proseguire il suo viaggio verso Roma. Esiste inoltre una tradizione locale legata alla presenza del diavolo.