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Specchia di Facciasquata

La Specchia di Facciasquata si trova sui territori di confine tra Ceglie Messapica e Villa Castelli, non lontano da Specchia Puledri. Entrambe sono in buone condizioni e rappresentano il tipo di monumento rupestre di età messapica: cumuli enormi di pietre di natura calcarea, di altezza variabile da 10 a 20 metri. Avamposti di sorveglianza difensiva del territorio, strutture religiose con funzione votiva o riferimenti di delimitazione dei territori: le specchie sono un fenomeno, ancora oggi, oggetto di studio e di diversa interpretazione.

  • Indirizzo


    Specchia Facciasquata, S.P. 24 Ceglie Messapica - Villa Castelli, Ceglie Messapica, Bríndisi, Puglia, 72029, Italia

  • Contatti
  • Orari

    Lun-Ven: 09-13, 15-18
    Sab, Dom: Chiuso

La Specchia di Facciasquata è detta Specchia del Diavolo a causa di una legenda popolare, per la quale sarebbe sorta, all’improvviso, nel corso di una notte soltanto e quindi ad opera di forze malefiche o, appunto, del Diavolo in persona.

La struttura consta di un tamburo cilindrico, di circa 10 metri di diametro e alto 3, sormontato di un cumulo conico per un’altezza totale di circa 20 metri e che ha avvallamenti crateriformi sulla sommità. Visto che questo tipico monumento rupestre non ha porte o altri varchi di accesso, non si capisce come si accedesse al piano orizzontale e a quello superiore.

A differenza della maggior parte delle altre specchie del territorio, la Specchia del Diavolo sorge su una collina di circa 310 metri, invece che su territorio pianeggiante e, per questo, appare più alta di quello che è nella realtà. È circondata di numerose specchiolle, piccole e costruite a secco, che fanno pensare a un lavoro di spietramento del territorio.

Il nome specchia deriva dal latino specula che rimanda all’interpretazione di osservatorio (vedetta) a scopo difensivo. Queste costruzioni megalitiche, sul territorio dei Messapi, erano riferimenti tra cui passavano i segnali di avvistamento di eventuali pericoli. In particolare, il nemico era Taranto, la grande città della magna Grecia che minacciava le terre dei Messapi.